Comunicato Stampa
Prima luce per ExTrA, il cercatore di pianeti a La Silla
24 Gennaio 2018
Una nuova struttura nazionale è entrata in funzione con successo all'Osservatorio di La Silla dell'ESO. I telescopi di ExTrA cercheranno e studieranno pianeti di dimensioni terrestri in orbita intorno a nane rosse vicine. Il progetto innovativo di ExTrA consente una sensibilità molto migliore rispetto alle ricerche precedenti. Gli astronomi ora hanno un nuovo, potente strumento per la ricerca di mondi potenzialmente abitabili.
L'aggiunta più recente all'Osservatorio dell'ESO a La Silla, nel nord del Cile è ExTrA (Exoplanets in Transits and their Atmospheres) che è appena stato messo in opera con successo. ExTrA è progettato per cercare pianeti intorno a nane rosse vicine e studiarne le proprietà. ExTrA è un progetto francese finanziato dal Consiglio Europeo delle Ricerche (ERC) e dell'agenzia nazionale francese per la ricerca. I telescopi verranno gestiti a distanza da Grenoble, Francia.
Per scovare e studiare gli esopianeti, ExTrA usa tre telescopi da 0,6 metri [1] che controllano regolarmente la quantità di luce ricevuta da diverse nane rosse e cercano una leggera diminuzione di brillanza che potrebbe essere dovuta a un pianeta che passa - o meglio "transita" - di fronte al disco stellare oscurandone parte della luce.
"La Silla è stato scelto come sede per i telescopi grazie alle eccellenti condizioni atmosferiche del sito", spiega il ricercatore a capo del progetto, Xavier Bonfils. "Il tipo di luce che osserviamo - nella banda del vicino infrarosso - viene assorbito facilmente dall'atmosfera terrestre, perciò abbiamo bisogno delle condizioni più asciutte e buie possibili. La Silla risponde in pieno alle nostre specifiche."
Il metodo dei transiti richiede il confronto tra la luminosità della stella sotto indagine e quella di altre stelle di riferimento per individuare cambiamenti anche minuscoli. Ma da terra è difficile realizzare misure di questo tipo, così precise da permettere di rivelare pianeti piccoli, di dimensioni terrestri [2]. Usando un approccio innovativo che utilizza anche le informazioni sulla luminosità della stella in diversi colori, invece, ExTrA riesce a superare alcune di queste limitazioni.
I tre telescopi di ExTrA raccolgono la luce della stella bersaglio e di quattro stelle di confronto; questa luce è poi inviata, tramite fibre ottiche, a uno spettrografo multi-oggetto. Questo approccio innovativo di aggiungere informazioni spettroscopiche alla fotometria tradizionale aiuta a mitigare gli effetti dirompenti dell'atmosfera terrestre, nonchè quelli introdotti da strumenti e rivelatori - migliorando la precisione raggiungibile.
Poichè un pianeta in transito blocca una frazione maggiore della luce stellare proveniente da una stella piccola, ExTrA si focalizzerà su esempi vicini di uno specifico tipo di stelle piccole e brillanti note come nane M, comuni nella via Lattea. Queste stelle dovrebbero ospitare molti pianeti di dimensioni terresti, rendendoli bersagli primari per gli astronomi che vogliono scoprire e studiare mondi distanti che potrebbero ospitare la vita. La stella più vicina al Sole, Proxima Centauri, è una nana M e in orbita intorno a essa si è scoperto un pianeta di massa terrestre.
Trovare questi mondi precedentemente non rilevabili è uno dei due obiettivi principali di ExTrA. Il telescopio studierà anche il pianeta trovato con un certo dettaglio, e permetterà di stabilirne le proprieta e dedurne la composizione chimica per confrontarla con quella della Terra.
"Con ExTrA possiamo anche affrontare alcune delle domande fondamentali sui pianeti nella nostra galassia. Speriamo di esplorare quanto sono comuni, qual è il comportamento dei sistemi con numerosi pianeti e il tipo di ambiente che ha portato alla loro formazione", aggiunge un'altro membro dell'equipe, Jose-Manuel Almenara.
Bonfils è entusiasta per il futuro: "Con la prossima generazione di telescopi, come l'ELT (Extremely Large Telescope) dell'ESO, potremmo riuscire a studiare l'atmosfera di esopianeti trovati da ExTrA per cercare di stabilire la possibilità che questi pianeti supportino la vita come la conosciamo. Lo studio degli esopianeti sta portando quella che una volta era fantascienza nel mondo della scienza."
Note
[1] I telescopi e le loro montature sono stati forniti da Astrosysteme Austria, le cupole dalla ditta polacca ScopeDome e la camera infrarossa dalla società statunitense Princeton Instruments con la schiera di rivelatori della compagnia belga Xenics.
[2] Questo approccio, noto come fotometria differenziale, implica l'osservazione della stella bersaglio insieme ad altre stelle vicine nel cielo. Correggendo le variazioni causate in modo simile a tutte le stelle dall'assorbimento dell'atmosfera terrestre, si possono ottenere misure piu accurate per la stella bersaglio. È pur vero che i cali di intensità luminosa prodotti dai pianeti terrestri sono così minuscoli che anche questa tecnica non sempre è sufficiente.
Ulteriori Informazioni
L'ESO (European Southern Observatory, o Osservatorio Australe Europeo) è la principale organizzazione intergovernativa di Astronomia in Europa e l'osservatorio astronomico più produttivo al mondo. È sostenuto da 16 paesi: Austria, Belgio, Brasile, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Regno Unito, Repubblica Ceca, Spagna, Svezia, e Svizzera, oltre al paese che ospita l'ESO, il Cile. L'ESO svolge un ambizioso programma che si concentra sulla progettazione, costruzione e gestione di potenti strumenti astronomici da terra che consentano agli astronomi di realizzare importanti scoperte scientifiche. L'ESO ha anche un ruolo di punta nel promuovere e organizzare la cooperazione nella ricerca astronomica. L'ESO gestisce tre siti osservativi unici al mondo in Cile: La Silla, Paranal e Chajnantor. Sul Paranal, l'ESO gestisce il Very Large Telescope, osservatorio astronomico d'avanguardia nella banda visibile e due telescopi per survey. VISTA, il più grande telescopio per survey al mondo, lavora nella banda infrarossa mentre il VST (VLT Survey Telescope) è il più grande telescopio progettato appositamente per produrre survey del cielo in luce visibile. L'ESO è il partner principale di ALMA, il più grande progetto astronomico esistente. E sul Cerro Armazones, vicino al Paranal, l'ESO sta costruendo l'Extremely Large Telescope o ELT (significa Telescopio Estremamente Grande), un telescopio da 39 metri che diventerà "il più grande occhio del mondo rivolto al cielo".
La traduzione dall'inglese dei comunicati stampa dell'ESO è un servizio dalla Rete di Divulgazione Scientifica dell'ESO (ESON: ESO Science Outreach Network) composta da ricercatori e divulgatori scientifici da tutti gli Stati Membri dell'ESO e altri paesi. Il nodo italiano della rete ESON è gestito da Anna Wolter.
Links
- Sito di ExTrA a Grenoble
- Descrizione dettagliata di ExTrA (articolo sulla rivista SPIE)
Contatti
Xavier Bonfils
Institut de Planétologie et d'Astrophysique de Grenoble (IPAG)/CNRS/Université Grenoble Alpes
Grenoble, France
Tel.: +33 47 6514 789
E-mail: xavier.bonfils@univ-grenoble-alpes.fr
Richard Hook
ESO Public Information Officer
Garching bei München, Germany
Tel.: +49 89 3200 6655
Cell.: +49 151 1537 3591
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Joerg Gasser (press contact Svizzera)
Rete di divulgazione scientifica dell'ESO
E-mail: eson-switzerland@eso.org
Sul Comunicato Stampa
Comunicato Stampa N": | eso1803it-ch |
Nome: | Exoplanets in Transits and their Atmospheres |
Tipo: | Unspecified : Technology : Observatory : Facility |
Facility: | Exoplanets in Transits and their Atmospheres |