Lampi di Raggi Gamma
Uno dei fenomeni più energetici nell'Universo
I lampi di raggi gamma (in inglese Gamma-Ray Bursts, in breve GRB) sono lampi altamente energetici che possono durare da meno da un secondo a vari minuti – un battito di ciglio rispetto alle scale temporali cosmiche. Si sa che avvengono a enorme distanza dalla Terra, verso i confini dell'Universo osservabile.
Il VLT ha osservato il bagliore residuo del più lontano lampo di raggi gamma mai conosciuto. Con un redshift stimato 8,2, la luce che proviene da questa remota sorgente astronomica ha impiegato più di 13 000 milioni di anni per giungere a noi. Era visibile, quindi, quando l'Universo aveva meno di 600 milioni di anni, o meno del 5 per cento della sua età attuale. Deve aver rilasciato in pochi secondi 300 volte la quantità di energia che il Sole rilascerebbe nella sua intera esistenza di più di 10 000 milioni di anni. I GRB sono perciò le più potenti esplosioni nell'Universo dal tempo del Big Bang. Vedi il comunicato stampa dell'ESO eso0917.
I ricercatori hanno cercato di scoprire la natura di queste esplosioni per lungo tempo. Le osservazioni mostrano che i GRB sono di due tipi – di breve durata (meno di pochi secondi) e di lunga durata – e si sospettava che fossero causati da due diversi tipi di eventi cosmici.
Nel 2003, gli astronomi che usavano i telescopi dell'ESO, hanno avuto un ruolo essenziale nel collegare i GRB di lunga durata con l'esplosione finale di stelle massicce, esplosioni conosciute come 'ipernove'. Seguendo per un mese intero l'evoluzione della luce che segue l'esplosione, hanno dimostrato che questa luce ha proprietà simili a quelle di una supernova, fenomeno che avviene quando una stella gigante esplode alla fine della sua evoluzione. Vedi il comunicato stampa dell'ESO eso0318.
Nel 2005, i telescopi dell'ESO individuarono, per la prima volta, la luce visibile che segue un lampo di breve durata. Seguendo questa luce per tre settimane, gli astronomi hanno dimostrato che i lampi gamma di breve durata – diversamente da quelli di lunga durata – non possono essere causati da un'ipernova. Si pensa che siano provocati piuttosto da violente fusioni di stelle di neutroni o buchi neri. Vedi il comunicato stampa dell'ESO eso0541.