L'epoca d'oro per studiare le nascite stellari

Questa settimana presentiamo un'immagine della galassia a spirale NGC 4303, nota anche come Messier 61, uno dei più grandi membri galattici dell'Ammasso della Vergine. Essendo una cosiddetta galassia starburst, ha una quantità insolitamente elevata di stelle che nascono ed è stata utilizzata dagli astronomi come laboratorio per comprendere meglio l'affascinante fenomeno della formazione stellare.

Le stelle si formano quando le nubi di gas freddo collassano. Le radiazioni energetiche delle stelle appena nate riscaldano e ionizzano il gas rimanente. Il gas ionizzato brilla, fungendo da faro della formazione stellare in corso. In questa splendida immagine che assomiglia a un gioiello, questo gas incandescente forma un vortice d'oro: esso è la traccia diretta della nascita di stelle. 

Il bagliore dorato è il risultato della combinazione di osservazioni effettuate a diverse lunghezze d'onda della luce con lo strumento MUSE (Multi-Unit Spectroscopic Explorer) del Very Large Telescope (VLT) dell'ESO in Cile. Qui le nubi di gas di ossigeno ionizzato, idrogeno e zolfo sono mostrate rispettivamente in blu, verde e rosso. Le osservazioni fanno parte del progetto PHANGS (Physics at High Angular resolution in Nearby GalaxieS, che mira a osservare le galassie vicine in tutte le lunghezze d'onda dello spettro elettromagnetico.

Siete curiosi di sapere come si passa dalle osservazioni a un'immagine come questa? Date un'occhiata a questo blog dell'ESO che approfondisce il processo.